Questo numero si apre con l’Editoriale di Giorgio Di Giorgio – Il futuro della politica monetaria? Nei dati – che spiega quali potranno essere le strategie di politica monetaria del prossimo futuro da parte della FED in particolare e delle altre Banche centrali. Secondo Di Giorgio “ll percorso decisionale di Powell e compagni sarà caratterizzato da un attento monitoraggio dell’evoluzione del quadro macroeconomico e sanitario. Se entro fine anno si consolideranno i progressi recenti, la Fed inizierà a levare, con calma, il piede dall’acceleratore della sua macchina di acquisto di titoli, riducendo il ritmo degli stessi per due o tre trimestri consecutivi, in un contesto di tassi a breve invariati”. L’editor così conclude: “Guidare una transizione il più possibile esente da traumi e accentuate disparità e diseguaglianze è la sfida formidabile che attende la banca centrale americana”.
Segue il saggio di Claudio Boido, Paolo Ceccherini e Andrea Turrini Vita, L’impatto dei fattori ESG sui portafogli azionari; un’analisi sui mercati di Europa, Giappone e Stati Uniti. Lo studio confronta la performance di portafogli con azioni caratterizzate da elevati valori ESG rispetto a quelli con un profilo più basso. La verifica viene condotta in una logica di divisione geografica (Europa, Giappone e Stati Uniti). Le evidenze mostrano che, sia negli orizzonti temporali selezionati che nelle tre aree geografiche considerate, l’investimento in portafogli “maggiormente sostenibili” ha ottenuto un maggior rendimento cumulato e un miglior Indice di Sharpe.
Il saggio di Antonio Meles e Dario Salerno, L’impatto dello shareholder activism sulle performance delle aziende target: il caso degli hedge funds, esamina l’influenza dello “shareholder activism” di tali fondi su un campione di imprese quotate statunitensi, Il lavoro mette in luce che, se da un lato emerge una maggiore profittabilità di breve periodo per le imprese oggetto di investimento da parte dei fondi, dopo il disinvestimento si registra un calo di redditività.
Infine, il saggio di Marika Carboni e Giulia Scardozzi, La fiducia dei depositanti al lancio del bail-in, analizza gli effetti della nuova normativa europea in materia di risoluzione, mostrando che il bail-in ha rafforzato la disciplina di mercato, ma che a questo si è accompagnato anche un calo dei depositi
Seguono varie rubriche su temi di attualità del mercato bancario, con particolare riferimento ai piccoli operatori e al credito al consumo.
In La penombra sui Confidi dopo la crisi Covid. Alba o tramonto? Alessandro Carpinella si interroga sul ruolo di questi strumenti, dopo il rafforzamento del Fondo Centrale di Garanzia.
Maurizio Faroni, in Le nuove sfide del credito al consumo, analizza la possibile evoluzione in chiave di marketing di questa attività e in particolare delle società prodotto in considerazione degli atteggiamenti più cauti dei consumatori indotti dalla pandemia.
Nella rubrica L’ammortamento a rata costante (alla francese). I plurimi risvolti di criticità, Roberto Marcelli, Antonio Giulio Pastore e Amedeo Valente analizzano le possibili criticità dell’impiego del regime di interesse composto, in relazione al divieto di anatocismo e alle regole sulla Trasparenza.
Daniela Bastianelli, Rita Romeo e Kirsten Van Toorenburg illustrano infine le recenti evidenze dell’Osservatorio Assofin, Crif, Prometeia sul Credito al Dettaglio, dopo la contrazione senza precedenti sperimentata a causa della pandemia. In crescita le erogazioni alle famiglie, ma i livelli pre-covid sono ancora lontani.
Per Bankpedia, Dizionario Enciclopedico on-line di Banca, Borsa e Finanza, viene pubblicata la voce Open Bankingdi E. Anna Graziano.
Impreziosisce il numero la magistrale recensione del volume dell’ex Governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, L’inflazione in Germania nel 1918-1923 e la crisi mondiale del 1929, Treves Editore, di Giuseppe Di Taranto. Dall’esame di quegli avvenimenti si traggono moniti e insegnamenti per non ripetere gli errori del passato.